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La navigazione interna regge persino alla grande magra del Po: solo la mediocrità nostrana inventa inutili autostrade e snobba le risorse alternative

Dietro a questa romantica visione nella conca di accesso al porto di Cremona, appena lambita dalle acque del Po ci sono alcune verità: la prima è che il fiume vuole raggiungere il record storico di magra del 2003 che è di -7.72. Nonostante questo e l'abbassamento dell'alveo provocato dalla rapina e dall'incuria, contro le quali un qualsiasi altro Paese europeo avrebbe provveduto in tempo e con il polso fermo, si registrano alcuni fatti incredibilmente positivi.


Panorama alla Tamoil

Ricorrendo ad un espediente, facendo affondare una chiatta che ha creato un bacino artificiale sono entrate in porto del gasiere dell'Abibes. Ma non basta, con questi fondali che si potrebbero correggere - e per i quali le compagnie tedesche di navigazione hanno comunque provveduto con scafi adeguati per usare il Reno in ogni situazione (anche qui ci sono crisi dell'alveo) - è possibile trasportare carichi di circa 700 - 800 tonnellate che toglierebbero analogo numero di trasporti dalla intasatissime autostrade e adeguati strati di polveri sottili dai nostri polmoni. Ma Formigoni ignora, ben sostenuto da Gianni Rossoni. Ricordava Giorgio Bocca:" La Lombardia fu la terra di grandi ingegneri idraulici come Aristotele Fioravanti e Bertola da Novate, come il Filarete e Leonardo". Oggi è la terra dei cementieri e degli asfaltatori, dei finanzieri alla Fiorani, dei venditori di banche e degli spacciatori di denaro.

Eppure l'ing. Galvani dell'Arni fa inoltre notare che in questi giorni di supermagra abbiamo fondali minimi di un metro e 60 e che, nonostante il periodo critico della scorsa estate e i problemi provocati dall'uomo, i traffici sono rimasti sostanzialmente stabili con un volume complessivo, sull'intero sistema idroviario, di poco più di 2 milioni di tonnellate. Il che induce Piacenza, con i lavori alla conca di Isola Serafini, a prevedere un proprio porto per ricevere le merci dal 2006. Insomma, il Po fa il suo dovere, anche a dispetto dell'idiozia o della malafede dell'uomo. E potrebbe fare molto di più. Ma chi crede meno, ovviamente per ragioni spesso innominabili e per gli egoismi di chi vuole il Po tutto per il suo mais? Cremona. Che inventa inutili autostrade e sostanzialmente - al di là delle dichiarazioni di faccianta - non pianta seriamente il chiodo per rivendicare le potenzialità dei trasporti altermativi, a cominciare dalla ferrovia Cremona - Mantova dove è già pronta, da un secolo, la massicciata per il raddoppio.



Qui il porto di Cremona ed il canale, congelati nell'attesa che un Paese serio e autorità locali e non meno inutili facciano il loro dovere con l'unici provvedimento utile e capace di muovere l'intero sistema(come è accaduto per il Toti che trasferito nel Museo della >scienza e della tecnica è diventato un fenomeno nazionale ed una presa di coascienza collettiva). Ovvero collegando facendo di questo Po cadaverico e dimenticato, puzzolente come una discarica, il fiume di Milano. Fare del Po il fiume della rinascita lombarda e milanese è l'unica ipotesi per provvedere ai usoi mille guai ed ottenere le risorse necessarie. Chi afferma il contrario non capisce nulla, ad essere miti nel giudizio.



La gasiera dell'Abibes attraccata alla banchina sul canale


La Katoen sta procedendo al raddoppio die propri silos. 21 uguali a quelli che si vedono sullo sfondo sono già stati instalati ed alri 21 sono in fase di allestimento come si vede qui sopra

E' in avanzata fase di costruzione anche il centro servizi con mensa e altro per l'organizzazione del porto.su progetto dell'architetto Roberto Guereschi, spesa sugli 850 mila euro

Il servizio fotografico è di Antonio Leoni ©



La pagina è stata aggiornata alle ore 18:36:09 di Gio, 12 gen 2006